LA GENERALE PER STAGLIENO

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IACOBITA E GIUSEPPINA
TOLLOT

IL MONUMENTO È DEDICATO ALLE SORELLE IACOBITA E GIUSEPPINA TOLLOT.
 
AI LATI SONO POSTI DUE CANDELABRI; AL CENTRO, SUL PIEDISTALLO IN GRANITO, È COLLOCATA UNA STATUA RAFFIGURANTE L’ALLEGORIA DELLA BENEFICENZA. VI SI CELEBRA INFATTI LA STRAORDINARIA GENEROSITÀ DELLA NOBILDONNA GIUSEPPINA TOLLOT, MOGLIE DEL MARCHESE LUIGI LOMELLINI, CON I DUCHI DI GALLIERA TRA I PIÙ NOTI BENEFATTORI DELLA GENOVA OTTOCENTESCA. 
POSIZIONE:
SETTORE A - PORTICATO INFERIORE
SCULTORE:
G. B. CEVASCO
ANNO REALIZZAZIONE:
1876

Iacobita e Giuseppina Tollot
sorelle benefattrici

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Iacobita e Giuseppina Tollot furono sorelle amatissime e benefattrici genovesi, delle due era più nota Giuseppina, la seconda, per le molte opere ispirate dalla sua grande generosità.

Giuseppina Tollot

1807-1891

Sposata al marchese Lomellini, fu con i duchi di Galliera tra i più noti benefattori nella Genova dell’800.
Grazie all’ingente patrimonio lasciatole dal padre, fondò l’asilo infantile Tollot, in via Vincenzo Ricci, riservato ai piccoli indigenti ed ispirato ai metodi educativi più avanzati per i tempi, moderno anche architettonicamente.
La dedizione ai piccoli fu forse anche legata alla dolorosa mancanza di eredi (le figlie Emma e Ginevrina morirono a 19 anni ed a 4 mesi).
Lo scultore Giovan Battista Cevasco scolpì il busto della donatrice nella lunetta di ingresso dell’asilo e la statua della tomba, simbolo della Beneficenza.

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COORDINATE GPS:  
44°25'49.9"N 
8°56'57.6"E


INDIRIZZO:
SETTORE A - PORTICATO INFERIORE
STAGLIENO, 16137 GENOVA GE

Grazie all’ingente lascito della maggior parte della sua eredità paterna, del 1881, fu fondato l’Asilo infantile Tollot, tuttora esistente, destinato ai bambini bisognosi e organizzato con criteri moderni, anche sotto l’aspetto architettonico, con programmi didattici all’epoca d’avanguardia, perché inteso come istituzione educativa e non come semplice luogo di custodia. 

 

 
Il marchese Giovanni Ricci, esecutore testamentario incaricato della costruzione dell’istituto, commissionò allo scultore Cevasco il busto della donatrice, collocato nella lunetta in alto. 

Un progetto a cura di

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